Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Tra il dire e il fare c’è di mezzo il Bagnaccio. Purtroppo, nonostante i proclami fatti in campagna elettorale dalla sindaca Frontini, l’area termale è ancora chiusa ma, soprattutto, non si vede, ad oggi, il benché minimo segnale su quale direzione la nuova amministrazione intenda procedere per restituire al più presto questa oasi naturale e di benessere ai cittadini.
La verità è che i supereroi non esistono in nessuno schieramento, nemmeno in quello civico, se così vogliamo chiamarlo, e chi promette di risolvere le cose in un battibaleno, innalzandosi sulle cime di una immaginata superiorità, millantando l’incapacità degli altri, pecca di faciloneria e forse anche un po’ di presunzione, ignorando, probabilmente, i meccanismi della pubblica amministrazione e la complessità di certe situazioni per chiunque ci si rapporti. Ma alla fine il banco di prova arriva.
La situazione del Bagnaccio è certamente spinosa, come anche noi abbiamo avuto modo di constatare, rapportandoci ad essa nella precedente amministrazione. La risoluzione ai gestori è arrivata durante il periodo commissariale: la sindaca Frontini in campagna elettorale aveva, quindi, promesso la riapertura del Bagnaccio, come se per lei, a differenza di chi l’ha preceduta, fosse una cosa semplicissima da fare.
Ma il Bagnaccio, ad oggi, è ancora chiuso e non si ha traccia di quelle soluzioni “miracolose” che la sindaca Frontini, con il tono di certi annunci, lascia intendere di possedere, rispetto a tutti gli altri amministratori che la circondano.
La sollecitiamo, quindi, a entrare al più presto nel perimetro reale dei meccanismi della pubblica amministrazione e ricercare lì la soluzione migliore, concreta e percorribile, senza perdersi in ulteriori chiacchiere mirabolanti, buone per i suoi follower, ma che di certo non faranno camminare la macchina amministrativa.
Andrea Micci
Consigliere comunale Viterbo
– Stop al parco termale del Bagnaccio, Tar conferma revoca concessione