Civita Castellana – ”I tempi che stiamo vivendo sembrano riportarci agli inizi della chiesa…”. Il vescovo Marco Salvi ai fedeli ieri durante l’insediamento.
Al via il ministero episcopale nella diocesi di Civita Castellana di monsignor Marco Salvi. Presenti le autorità civili e militari, molte arrivate anche dall’Umbria, e una folla di fedeli che hanno riempito la piazza.
Dopo il passaggio di testimone con il dimissionario monsignor Romano Rossi, il nuovo vescovo Salvi, ufficialmente alla guida della diocesi di Civita Castellana, visibilmente emozionato, a tratti con la voce rotta, nel suo discorso ha ringraziato tutti, soprattutto il suo predecessore.
Civita Castellana – Il passaggio di consegne tra il dimissionario Romano Rossi e il nuovo vescovo Marco Salvi
“A noi che viviamo la fragilità del vivere dentro la nostra esistenza, dentro la nostra vita, e che continuamente e presuntuosamente pensiamo di rispondere con le nostre cose a questo dramma dell’esistenza, ci viene offerta la possibilità di salvezza e di redenzione – ha esordito il vescovo Salvi – anche la pandemia, come tutti gli avvenimenti che stiamo vivendo, la crisi energetica, la non attenzione al creato, ci mettono di fronte ai nostri occhi questa nostra incapacità di risolvere da soli il nostro umano.
Di fronte a questo dramma c’è qualcosa, c’è una domanda che è irriducibile, e che sgorga continuamente dal nostro cuore, quel desiderio di felicità, desiderio di realizzare tutta la nostra vita in tutta la sua pienezza. Ogni persona ha questo desiderio.
Il vescovo di Civita Castellana Marco Salvi
Dio risponde a questo grido, si fa carne e ci viene incontro, assume la nostra condizione per darci la possibilità di una vita piena, anzi per farci partecipi della sua stessa vita. Il primo evento che ci colloca nella storia di Dio è il battesimo, ci ha donato in quell’occasione la fede, ma non come un pacchetto di dogmi ma come un qualcosa di unico e originale che si trasmette solo con la vita.
Forse anche noi preti, noi vescovi, ci siamo accontentati di un organizzazione delle nostre parrocchie, delle nostre diocesi, preoccupati più delle conseguenze che dello stupore di quell’inizio, di quell’essere presi da Dio.
È solo Cristo, e l’amicizia con lui, che cambia la nostra vita, è solo lui la risposta adeguata al desiderio di felicità che portiamo dentro al nostro cuore. I tempi che stiamo vivendo è come se ci riportassero agli inizi della chiesa, tutto quello che abbiamo costruito si è dimostrato precario, abbiamo l’alibi della pandemia ma non è vero, era cominciata prima, questa fragilità delle strutture”.
L’insediamento del nuovo vescovo di Civita Castellana Marco Salvi – Le autorità
Non manca il richiamo a Benedetto XVI, papa emerito scomparso qualche giorno fa, con un riferimento ad un suo scritto del 1969: ”Il futuro della chiesa può risiedere e risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella pienezza della loro fede, non risiederà in coloro che non fanno altro che adattarsi al momento presente”.
“Che volto può assumere la chiesa? Sembra strano, ma non ho piani pastorali – ha concluso il vescovo – ho una priorità, per affrontare le sfide attuali non basta sopravvivere, c’è bisogno di sinodo. Il cammino della sinodalità è quello che Dio si aspetta dalla chiesa del terzo millennio”.
Giusi De Novara